Dopo il botta e risposta, Fratelli d’Italia invia una lettera al segretario dem.
Il battibecco via Twitter di ieri tra i due leader dei due partiti più votati in Italia, arriva la lettera del partito di Giorgia Meloni all’indirizzo del suo avversario Enrico Letta. A scrivere la lettera è Raffaele Fitto, copresidente Ecr-FdI al Parlamento europeo. Fitto scrive sul Foglio una lettera per difendere la leader del partito dagli insulti ricevuti dalla sinistra dopo il suo comizio a Vox.
“Vox non è un partito di estrema destra, neofascista o neofranchista, ma nasce anni fa da una scissione del Partido Popular” spiega Fitto che prosegue con la storia del partito. Poi cerca di delineare il profilo del partito e i suoi valori. “Vox difende l’Ucraina aggredita da Putin e si batte per la democrazia contro i regimi comunisti latinoamericani di Cuba, Venezuela e Nicaragua legati a doppio filo con la sinistra radicale di Podemos, che in Spagna regge il governo del Partito socialista alleato del Pd. Altro che “internazionale delle destre sovraniste finanziate dalla Russia”, come ha detto Lia Quartapelle.
La spiegazione delle parole di Meloni
Per quanto riguarda le dichiarazioni sulla lobby Lgbt e la famiglia naturale, Fitto dice: “Qualcuno può negare poi che esista un gruppo di interesse (appunto una lobby) che persegue un’agenda politica volta a destrutturare quell’idea di famiglia e a imporre una visione indifferenziata di sessualità additando come omofobo chiunque osi opporvisi? Certo che esiste, ne fanno parte anche tanti eterosessuali, ma sono tantissimi gli omosessuali che non vi si riconoscono e chiedono soltanto – giustamente – di non essere discriminati nel vivere liberamente la loro sessualità” spiega ribaltando quello che era emerso del pensiero di Giorgia Meloni.
Fitto poi si sofferma su tutti i temi, minimizzando la carica negativa espressa dal discorso di Meloni in Andalusia. Sui confini sicuri e contro il terrorismo e l’immigrazione di massa così come sulla sovranità dei popoli si rifà alla Costituzione. Riscostruisce e parafrasa ogni frase della leader e poi conclude la lettera dicendo che “si può essere d’accordo o meno (e vivaddio non esserlo conferisce ancora un senso alla politica), ma questi contenuti hanno piena cittadinanza nel dibattito politico italiano, europeo e occidentale. Con buona pace della sinistra e delle sue campagne di odio.